Aiutare i disabili quando restano senza famiglia
Da Libertà, 16 giugno 2013 – Presentato lo Sportello d’ascolto della Fondazione Pia Pozzoli ieri durante il convegno “Costruire adesso per il dopo di noi”
Durante e dopo. E’ per aiutare i familiari di persone con disabilità intellettiva, psichica e fisica a costruire un progetto di vita per le persone disabili tanto saldo da durare anche quando i familiari non ci saranno più, che è nato a Piacenza lo Sportello d’ascolto per i famigliari della Fondazione Pia Pozzoli. Un servizio utile se non indispensabile, per accompagnare i familiari di persone disabili nella costruzione di un “dopo di loro”. La novità è stata presentata ieri mattina durante il convegno “Costruire adesso per il dopo di noi”, organizzato proprio dalla Fondazione Pia Pozzoli, con il patrocinio di Comune e Provincia e la collaborazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano -sede tra l’altro dell’evento-.
“L’apertura dello sportello, che si avvarrà della consulenza dell’avvocato Valentina Barbieri e della psicologa Ilaria Fontana, conclude un percorso biennale posto in essere per cercare soluzioni concrete per aiutare i familiari di ragazzi disabili ad affrontare il problema del dopo. Tema difficile da trattare poiché spesso i familiari tendono a respingere e rimandare tale questione” ha spiegato Vittoria Albonetti, presidente della Fondazione Pia Pozzoli. Lo sportello ubicato in via Alberoni 39 nei locali della parrocchia di San Savino, sarà aperto, a partire già dal 21 giugno, tutti i venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30 e anche su appuntamento.
Il convegno “rientra in un ambito che vede Comune, cittadini e realtà associative impegnati insieme e in modo sinergico per raggiungere un obiettivo prioritario: il benessere della persona. L’evento costituisce una tappa -ha dichiarato in apertura dei lavori l’assessore comunale Giovanna Palladini- di un percorso che proseguirà anche in futuro”.
Dopo l’intervento di Emanuele Bernardelli, responsabile dell’Ufficio Disabilità adulta del Comune, che ha illustrato il Progetto “Tavolo delle famiglie”, sono state condivise quattro esperienze concrete realizzate sull’ambito “durante-dopo di noi” a Parma -Progetto Le case ritrovate illustrato da Augusto Malerba presidente del Consorzio solidarietà sociale-, in Lombardia -Progetto della Cooperativa sociale Come Noi spiegato da Marco Bollani direttore del Comitato tecnico Anfass Lombardia-, a Biella -Progetto dell’Associazione Dopo di Noi portato dalla coordinatrice Paola Brocca e da don Egidio Marazzina-, e a Genova -Progetto dell’Associazione Fa. Di. Vi descritto dal presidente Roberto Bottaro-.
A chiudere la mattinata sono state le parole della psicologa Ilaria Fontana che ha illustrato le caratteristiche e le modalità dello Sportello d’ascolto piacentino, e di Maurizio Colleoni, psicologo esperto di politiche e servizi nell’ambito della disabilità e moderatore del convegno, che ha affrontato il tema: “Le famiglie: una risorsa cruciale per la residenzialità”.
Chiara Cecutta